i tuoi “sempre” esagerati e i “mai” invertebrati
lo sguardo mio [occhi da descrivere che tu credi guerra mai finita],
sfilano con abiti di spine arrotondate come similismi di una piccola ancora di fine stagione, di baldoria, di silenzi e ritorni a casa;
i miei “talvolta” invisibili e i “forse” sfibrati
lo sguardo tuo [occhi di melma e canali stantii che io credo pace mai iniziata],
giacciono assopiti nel cullare leggero come silenzi di un cielo che si mostra senza velature, nel perlustrarsi in piccoli spazi ristretti dove non si può sviare il bacio sottile e infinito delle stelle:
Stefania Memeo, 27/04/2024 18,53
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